sabato 27 aprile 2013

IL CAMBIO - parte 1

Il cambio è, come sappiamo, una delle componenti fondamentali di una qualsiasi automobile, non solo da corsa. Il cambio è un componente meccanico che ha la funzione di modificare la caratteristica della potenza in uscita da un motore, permettendo di selezionare di volta in volta un rapporto di trasmissione differente, dalla gamma di cui il cambio è dotato. Il cambio è una macchina trasformatrice, caratterizzata da una certa gamma di rapporti e da un valore di efficienza, non unitaria, per ciascuno di essi.
Il cambio ha subito un'evoluzione tecnologica esponenziale soprattutto negli ultimi decenni. In questo il mondo delle corse ha dato un forte contributo in questo percorso di ricerca e sviluppo. Scopriamo insieme alcuni esemplari.

IL DEBUTTO DEL CAMBIO MANUALE
Una volta applicato all'automobile il concetto di frizione, un'altro problema si presentò ai progettisti del Secolo Scorso: quello delle velocità. I primi prototipi - e alcuni quadricicli prodotti tra la fine del '800 e i primi del '900, infatti, erano monomarcia. Questo perché, purtroppo, i motori a combustione interna forniscono i migliori livelli di coppia in un arco definito di giri (più o meno ampio a seconda del tipo di motore), di conseguenza, avere un rapporto di trasmissione fisso, vuol dire, principalmente, dover necessariamente sfruttare il motore anche a quei regimi in cui non è capace di "dare il meglio di sé". Se si voleva migliorare la velocità in piano era necessario allungare il rapporto; se, invece, si volevano migliorare le prestazioni in salita, si faceva l'operazione contraria. Balzò, quindi, chiaro, agli occhi degli ingegneri dell'epoca che era necessario un dispositivo in grado di variare, in marcia, il rapporto di trasmissione per permettere al propulsore di girare sempre a regimi "convenienti" dal punto di vista dell'erogazione di coppia e/o potenza: nasce il cambio di velocità. 
Su questo dispositivo ripose la sua attenzione anche Leonardo, nel contesto di una serie di "carri automotori", propulsi da molle, da egli stesso progettati in un epoca "insospettabile" come il Rinascimento. Per completezza d'informazione diremo che il variatore di velocità di Leonardo era paurosamente simile (ma, chiaramente, non uguale...) ai cambi di velocità attuali.


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